Monday, January 27, 2014

L'occhio sbadato

Capita che si viva in un luogo per molti anni, ma che certi angoli non si siano mai visti. O notati. Da qualche tempo a questa parte mi capita spesso, al rientro in patria, di vedere palazzi ottocenteschi che proprio li prima non c'erano, balaustre con decori arzigogolati che solo ora attirano la mia attenzione, scorci di giardini, finestre, merlature che erano sempre passati inosservati. A dire il vero questo nuovo fenomeno mi preoccupa un po'. Sto forse cominciando a vedere la MIA città, i luoghi dove sono cresciuta, come una turista? Oppure con gli anni ho cominciato a guardarmi più intorno senza dare per scontata la bellezza che mi circonda? Forse vivere per tanto tempo in un posto dove la storia si deve ancora fare e dove la natura e' il vero gioiello mi ha insegnato a rivisitare quei luoghi d'infanzia. E a sentirne terribilmente nostalgia quando non li ho più intorno a me. Mantova. E poi Venice. Ancora ci sono posti qui che non ho mai visto. Venice fino a ieri era per me una striscia di sabbia e bancarelle dove l'alternativo diventa normale, dove l'eccezione e' la regola. Pochi metri più all'interno pero' si trova una Venice diversa, fatta di canali artificiali paralleli sui quali si affacciano casette uniche, particolari, eccentriche e bellissime. Una passeggiata con occhi nuovi anche nella mia altra città. E questo accende la speranza che quest'occhio, invece di essere quello di chi non appartiene ad alcun luogo si sia invece evoluto, e da sbadato si sia impreziosito, raffinato, acutizzato.






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