Wednesday, December 4, 2013

Giorno del Ringraziamento: come uscire vivi dalla Valle della Morte

E' il parco nazionale più grande degli Stati Uniti, relativamente abbastanza vicino a noi, ma per qualche motivo lo abbiamo sempre snobbato. Forse per il nome e l'immaginario dantesco che evoca, forse perché le sequoie giganti dello Yosemite e le spettacolari viste del Grand Canyon sono difficili da battere. Fatto sta che ci abbiamo messo 7 anni per scoprire questa gemma. Il parco e' uno spettacolo straordinario di paesaggi estremi, immensi, che rivelano una natura sublime e mortale. Molte strade nel parco sono sterrate, il che protegge i posti ai quali queste conducono dalla maggior parte dei turisti. Centro vitale e' il piccolo borgo di Furnace Creek, dove si trova benzina e cibo (per lo piu' di qualita' mediocre). Free camping nel parco e' permesso praticamente ovunque, basta essere a piu' di 2 miglia da una strada asfaltata, il che e' molto sorprendente per un paese come questo dove tutto e' sempre regolamentato fin nell'ultimo dettaglio. Ho letto su internet di alcune "cabin" segrete, che sono gestite dai ranger e che sono a disposizione di chi arriva li' per primo. Sembra si trovino lungo le strade meno frequentate e sperse nelle valli montane. Date le temperature notturne abbastanza proibitive per questa volta decidiamo di dormire in un motel appena fuori dal parco, nella ridente cittadina di Beatty, 2 saloon dove servono birra annacquata (e che fungono anche da ristoranti locali la cui specialita' sembra essere la carne-ciabatta), un bar dove per fare il cappuccino devono usare il manuale di istruzioni della macchina da caffe', una Camera di Commercio di 20 metri quadri in legno scuro, un "museo" e una chiesa. Al tavolo del saloon e' seduto un vecchio con la pelle di pergamena cotta dal sole e dal vento, un cappellaccio da cowboy dalla tesa larga e fondina in pelle con pistola al fianco. Il nostro motel e' tale quale quelle stanze dove di solito nei film i protagonisti ci restano secchi. Roba alla Non e' Paese per Vecchi. La notte scende un vento gelido, che non ci ferma dall'uscire per godere di una vista straordinaria della via lattea. Come non vedevo da anni. La ricchezza geologica della Death Valley e' straordinaria. Visitiamo dune di sabbia dorata, un canyon, una citta' fantasma e una vecchia miniera di piombo. E poi un fiume di acqua salata, dimora di pesci temerari, tanto di cappello. Una distesa di cristalli di sale infinita, 80 metri sotto il livello del mare. Una vista spettacolare chiamata Dante's View, da dove si domina la valle in tutta la sua maestosa imponenza. E poi catene montuose di quasi 4000 metri, letti di antichi laghi ormai tramutati in distese di arida argilla dove le rocce si muovono e lasciano tracce profonde, ma nessuno sa come, il cratere di vulcani esplosi appena 3000 anni fa. E per finire un castello medievale. Eh ci voleva l'americanata! Nel 1920 un miliardario di Chicago decide di trasferirsi nella Death Valley con la moglie e un ruffiano suo amico, e li' costruiscono un vero e proprio castello in pietra, con meridiana, campanile, balcone di Giulietta e tutto l'armamentario. Luogo che adesso e' ovviamente meta di turismo pagante. Noi invece continuiamo a far crollare Pompei...Non entriamo, stiamo solo fuori per assistere a quest'anacronismo moderno, ed e' fuori che avvistiamo il vero tesoro, un coyote, elegante e silenzioso, nel suo morbidissimo mantello mimetico.

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