Wednesday, February 16, 2011

Ci sono 5 italiani, un inglese, una francese e una giapponese che partono per una gita in kayak...

okokok lo so...sono passati mesi...troppi mesi, xo'...ne parlavamo giusto l'altro giorno.
partiamo per la solita kayakkata al Black Canyon, 11 miglia contro corrente fino alla Hoover Dam, in Arizona. Kayak numero 1: il Capitan Giacomo e la sottoscritta, kayak numero 2: Ago e la Ely, kayak numero 3: Ed e Michi, il postdoc inglese dall'umorismo arguto e sua moglie giapponese, una bomba ad orologeria (della serie non ti aspetti mai quello che fa). Ultimo kayak: Simone e la Vic.
E si parte come nella piu' classica delle barzellette.
Abbigliamento degli italiani: guantini tecnici anti-vesciche, zaino con tanica d'acqua incorporata, frigo portatile con hamburger, pancetta, cipolla, pomodoro, caffe e cioccolata per tutti, costumini floreali di calzedonia, bandana in testa. Equipaggiamento dell'inglese: un paio di braghini sdruciti di colore indefinito, una maglietta chiazzosa con un buco sul fianco destro, una bottiglia di bourbon...that's it. Abbigliamento della giapponese: un cappello di paglia stile cowboy ROSA, un fucile ad acqua, scatolina degli ombretti, crema idratante a protezione totale.
La vacanza si preannuncia interessante...

La pagaiata e' dura, e in uno dei nostri frequenti pit stop, mentre il marito viene attaccato da un gruppo di Les Bos in ritiro spirituale durante la sua pausa sigaretta, la giapponese si premura di sciogliere le stanche schiene con un massaggio dolorosissimo sui sassi.

Arrivati stanchi e infreddoliti all'insenatura dove passeremo la notte, gli italiani si accingono a banchettare, mentre l'inglese stappa il burbon e la giapponese gonfia il materassino per la notte. Ago raggiunge il proprio record personale di 4 hamburger di fila..

La mattina ci trova pronti per partire e raggiungere la diga...ma non tutti ce la faranno. A meta' percorso il kayak n.2 perde il timone (Ago insomma giraaaaaaaa), e poco dopo si ribalta tra i flutti, perdendo 2 teli, una infradito di Ago, e una pistola ad acqua. Mentre il kayak n.1 va al salvataggio delle persone, il n.4 della pagaia (chi lo sapeva che ne avevamo una di scorta??), il kayak n.3 si lancia in un'inaspettata rincorsa dell'infradito e della pistola ad acqua che si stavano allontanando tra le onde...ecco la loro e' stata l'impresa piu' difficile e faticosa, si sono rifatti almeno mezzo chilometro se non di piu' per poi dover ritornare indietro in un punto dove il fiume non dava tregua...nel frattempo Ago si e' dato per spacciato e boccheggia disperato nella corrente, con un unico pensiero: "la Ely! per me ormai e' finita". Avendo mollato remo e barca si mette ad urlare "salvate la Ely!", la quale Ely sta comodamente galleggiando come un sughero, ben stretta alla barca e al remo, con neanche un capello fuori posto. Intanto il kayak n.3 e' tornato dalla sua faticosa impresa, e l'inglese guardando Ago e consegnandogli l'infradito dice "Spero tu abbia l'altra". Che in effetti non era stata persa, ma al momento nessuno si era accorto che fosse rimasta dentro il kayak ribaltato. Dopo questa piccola diversione, solo il kayak n.1 e il 3 giungono alla meta! Ma che fatica!!!

3 comments:

Agostino Marinelli said...

Allora ecco come sono andati veramente i fatti: io stavo dicendo di tirare su le Ely e me perche' voi pazzi volevate portarci vicino alle rocce e farci strinare le gambe. Ovviamente la Ely non aveva capito niente e se ne stava li' beatamente a galleggiare...
Isac...

Isabella said...

sesese dicono tutti cosi! Giacomo stava cercando il metodo piu' doloroso per farvi risalire no? sai che risate che si sarebbe fatto poi?

Isabella said...

PS Ely di te come sono andate le cose veramente...vero che confermi la mia versione?